Notizia clamorosa dell’Inps: potremo andare in pensione anche a 61 anni o, addirittura, a 56. Vediamo i requisiti da soddisfare.
Non dovremo più aspettare di compiere 67 anni per smettere di lavorare: la notizia che tutti aspettavamo da anni, finalmente è arrivata. L’Inps ha annunciato le pensioni a 56 e a 61 anni. Potranno, tuttavia, fruirne solo alcune persone che soddisfano determinati requisiti.
Le pensioni a 56 e a 61 anni sono finalmente una realtà. Ad annunciarle è stata l’Inps. Alcuni lavoratori potranno accedere alla pensione con molti anni di anticipo anche se hanno pochi contributi. E la cosa straordinaria è che, anche andando in pensione così presto, non ci saranno penalizzazioni sull’assegno previdenziale.
Andare in pensione a 56 anni significa battere di ben 11 anni la legge Fornero secondo la quale, per la pensione di vecchiaia, è necessario avere almeno 67 anni e non meno di 20 anni di contributi. Da ora in poi, invece, anche con solo 20 anni di contributi si potrà lasciare il lavoro a 56 anni oppure a 61, a seconda della propria categoria specifica. Abbassare l’età pensionabile – anche se non per tutti ma solo per alcuni – rappresenta un passo importante per facilitare il ricambio generazionale nei luoghi di lavoro e, dunque, contrastare la disoccupazione giovanile.
Non dovrai trascorrere altri 10 o 15 anni in ufficio o in negozio o sul tuo luogo di lavoro qualunque esso sia. L’Inps ha annunciato le pensioni a 56 e a 61 anni. Il sogno di tutti gli italiani finalmente è realtà. Tuttavia solo alcuni lavoratori potranno beneficiare di questa misura. Vediamo chi sono i fortunati.
Consentire a tutti di uscire dal lavoro a 56 anni o a 61 significherebbe far crollare le casse dell’Inps che, al momento, non si trovano in buone condizioni. Abbiamo visto in passato a cosa hanno portato le “baby pensioni” degli anni ’70 e ’80 e non vogliamo ricreare quei danni che tutt’oggi stiamo ancora pagando.
Però, laddove sussistano determinate condizioni, un lavoratore ha il diritto di lasciare il lavoro e ricevere la pensione già a 56 anni. I dipendenti del settore privato possono accedere alla pensione a 56 o a 61 anni se soddisfano questi due requisiti:
Attenzione però: non deve trattarsi d’invalidità civile generica, ma deve essere un’invalidità specifica che non consenta al lavoratore lo svolgimento della propria mansione. In tale caso le donne potranno accedere alla pensione a 56 anni e gli uomini a 61. Naturalmente, l’invalidità deve essere riconosciuta e certificata da un’apposita commissione Inps.
Chi, invece, ha una generica invalidità civile pari almeno al 74% può accedere alla pensione anticipata con Ape sociale. In questo caso, però, è necessario avere almeno 63 anni e 5 mesi di età e almeno 30 anni di contributi. Le donne con invalidità civile generica al 74% possono anche fruire di Opzione donna che prevede il pensionamento a 61 anni – o a 60 per le donne con un figlio, a 59 per le madri di due o più figli – con 35 anni di contribuzione.
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