Alcuni preziosi consigli degli esperti di Fisco: come tutelarsi dai debiti e dalle spese dei genitori? In questi casi puoi difenderti così.
La Bibbia, nel Libro dell’Esodo, afferma che “le colpe dei padri ricadono sui figli fino addirittura alla terza e alla quarta generazione”. Sebbene questa possa sembrare una maledizione biblica, esiste un parallelo nella nostra legislazione che riguarda l’eredità dei debiti.
Il codice civile italiano stabilisce infatti che chi accetta un’eredità si assume anche le obbligazioni del defunto, inclusi i suoi debiti. Questo principio può avere implicazioni significative per i figli di genitori indebitati o con abitudini di spesa problematiche.
Debiti e spese dei genitori come tutelarsi
Una delle forme più comuni di debito che può essere trasmesso agli eredi è rappresentata dalle tasse non pagate e dalle cartelle esattoriali. In assenza di prescrizione, questi debiti possono passare dai genitori ai figli e al coniuge superstite. Tuttavia, è importante notare che solo il debito originale viene trasferito, mentre le sanzioni aggiuntive non sono ereditabili dagli eredi. Questo significa che in caso di decesso del debitore prima del pagamento delle tasse o multe, gli eredi saranno responsabili solo per il saldo originale dovuto.
Un’altra categoria frequente di debiti riguarda le passività legate all’attività lavorativa del genitore defunto. I debiti con fornitori, finanziarie o società di leasing possono essere trasferiti agli eredi a meno che l’attività non fosse condotta attraverso società a responsabilità limitata (SRL), società per azioni (SPA) o società in accomandita per azioni (SAPA). In questi casi, la struttura della società protegge gli eredi dal trasferimento diretto dei debiti aziendali.
Anche i mutui contratti dai genitori per necessità familiari come l’acquisto della casa o la ristrutturazione possono diventare un peso per gli eredi se al momento della morte rimangono rate insolute. Questo tipo di obbligazione si trasferisce automaticamente ai figli insieme all’eredità.
Per tutelarsi dai potenziali debiti lasciati dai genitori dopo la loro morte, esistono due strumenti legali principali: la rinuncia all’eredità e l’accettazione dell’eredità con beneficio d’inventario. La rinuncia implica perdere ogni diritto sul patrimonio del defunto ma protegge dall’assunzione dei suoi debiti. L’accettazione con beneficio d’inventario permette invece agli eredi di rispondere dei debiti solo entro il limite del valore dell’eredità ricevuta.
In casi particolari in cui un genitore sia affetto da prodigalità patologica o abbia perso parzialmente la capacità decisionale a causa dell’età avanzata o malattie mentali, è possibile richiedere al tribunale la nomina di un amministratore di sostegno. Questa figura ha il compito di gestire il patrimonio della persona in modo da prevenire l’accumulo ulteriore di debiti.
La consapevolezza delle implicazioni legali legate ai debiti lasciati dai propri genitori è fondamentale per poter prendere decisioni informate su come gestire eventualmente queste situazioni difficili ed evitare conseguenze finanziarie negative sulla propria vita futura.