Le nuove regole spiazzano gli automobilisti, come cambiano gli autovelox: adesso, anche in questi casi, rischi una multa salata.
L’uso degli autovelox sulle strade italiane ha sempre generato dibattiti e controversie, soprattutto quando si sospetta che il loro impiego sia più orientato a generare entrate per i comuni piuttosto che a garantire la sicurezza stradale.
Recentemente, un nuovo decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale ha introdotto importanti novità riguardanti l’installazione e l’utilizzo degli autovelox, con l’obiettivo di bilanciare le esigenze di sicurezza con la tutela dei diritti degli automobilisti.
Autovelox, nuove regole per gli automobilisti: cosa cambia
Una delle modifiche più significative riguarda il processo di autorizzazione per l’installazione degli autovelox. Da ora in poi, al di fuori delle autostrade e delle strade extraurbane principali, sarà esclusivamente compito del prefetto decidere dove questi dispositivi potranno essere collocati. Questo vale tanto per gli autovelox fissi quanto per quelli mobili, anche in caso di contestazione differita della multa. Inoltre, ogni decisione dovrà essere supportata da un decreto prefettizio specifico che dovrà essere citato nel verbale della contravvenzione.
Il prefetto non avrà carta bianca nella scelta dei luoghi dove installare gli autovelox. La sua autorizzazione potrà avvenire solo in aree caratterizzate da un alto tasso di incidenti e dove sia documentata l’impossibilità o la difficoltà di effettuare contestazioni immediate a causa delle condizioni strutturali della strada o del traffico. Ogni decreto dovrà quindi essere accompagnato da una relazione dettagliata che giustifichi pienamente la scelta effettuata.
Per quanto riguarda le zone urbane, gli autovelox potranno essere utilizzati solo su strade dove il limite di velocità non è inferiore ai 50 km/h. Questo significa che nelle cosiddette “zone 30”, tipiche delle aree residenziali cittadine, non sarà possibile ricorrere a questi dispositivi. Analogamente, nelle strade extraurbane i limiti impostati dai cartelli devono rispettare quelli previsti dal codice della strada o non devono discostarsi di oltre 20 km/h dal limite standard.
Un’altra importante novità riguarda i cosiddetti scout speed: dispositivi mobili precedentemente utilizzati all’interno dei veicoli della polizia. Il nuovo decreto stabilisce che l’utilizzo degli autovelox su veicoli in movimento è consentito solo se accompagnato dalla contestazione immediata dell’infrazione, altrimenti si dovranno utilizzare postazioni fisse o mobili ben visibili. Inoltre sono state definite regole precise anche sulla distanza minima tra il segnale del limite di velocità e l’autovelox: almeno 1 chilometro fuori dai centri urbani e tra 75 a 200 metri all’interno dei centri urbani a seconda del tipo di strada.
Il decreto introduce anche una normativa sulla distanza minima tra due diversi autovelox: questa deve essere almeno di 500 metri sia nelle zone urbane sia nelle aree confinanti con ambito extraurbano. Se un automobilista incappa in più rilevamenti nello stesso tratto entro un’ora sotto la stessa giurisdizione (ad esempio lo stesso comune), sarà soggetto a una sola multa – quella più severa – maggiorata eventualmente di un terzo se risulta più conveniente.
Infine, il decreto affronta una questione sollevata dalla Cassazione relativa alla legittimità degli autovelox usati dalla polizia senza aver subito le dovute procedure d’omologazione oltre all’approvazione ministeriale già richiesta. Il Ministero sostiene che approvazione e omologazione coincidano, tuttavia fino ad oggi molti dispositivi risultavano solamente approvati ma non omologati rendendo così nulle molte contravvenzioni emesse. Oltre all’approvazione/omologazione è fondamentale ricordare anche l’importanza della taratura periodica annuale dell’autovelox; procedura indispensabile affinché le misurazioni siano considerate valide legalmente.
Queste nuove disposizioni mirano quindi a rendere più equo ed efficace l’utilizzo degli autovelox sulle nostre strade garantendo allo stesso tempo maggiore trasparenza nell’applicativo delle sanzioni agli automobilisti italiani.