Esiste un limite di da poter tenere in casa? Attenzione a questi casi perché potrebbero scattare controlli severi.
Recentemente, è venuta alla luce una storia che sembra uscita direttamente da un romanzo d’avventura. Nel giardino di una coppia residente a Ussago, nel Bresciano, sono stati scoperti ben 8 milioni di euro sepolti. Questi soldi erano accuratamente conservati in buste con chiusura ermetica e alloggiati dentro scatole a tenuta stagna, probabilmente per proteggerli dagli agenti atmosferici o da ospiti indesiderati come le talpe.
Ma come sono stati scoperti? Grazie all’intervento dei cash dog della finanza, cani addestrati non per trovare droga ma per fiutare le banconote. La sorpresa non finisce qui: oltre ai milioni nascosti in giardino, è stato trovato anche un altro milione e mezzo in soffitta, suddiviso in mazzette protette da sacchetti di plastica.
Limite contanti da avere in casa
La coppia proprietaria del tesoro nascosto non era composta da anziani accumulatori ma da due persone relativamente giovani: lui di 47 anni e lei di 40. Nonostante potesse sembrare il frutto di una vita di sacrifici e risparmi, la verità è emersa rapidamente: i soldi erano il risultato di evasione fiscale. Questa rivelazione ha portato all’arresto della coppia per evasione fiscale, tagliando così corto qualsiasi sogno o speranza degli aspiranti ricchi prematuri.
Questo episodio solleva una domanda legittima: è possibile tenere dei contanti in casa senza infrangere la legge? E se sì, quanto? A dispetto delle apparenze, conservare denaro contante in casa non è illegale anche se l’importo dovesse essere considerevole. Non esiste infatti una legge che limita il possesso personale di grandi somme di denaro contante. Tuttavia, se durante un controllo della finanza venisse trovata una quantità sproporzionata rispetto alla dichiarazione dei redditi fornita dal contribuente, potrebbero sorgere problemi seri.
In caso si verifichi un controllo fiscale e vengano scoperte grandi somme di denaro presso l’abitazione del contribuente, quest’ultimo sarà chiamato a dimostrare la provenienza lecita dei fondi. È quindi fondamentale conservare documentazione che possa attestare l’origine del denaro (ad esempio vincite al gioco legalmente riconosciute o donazioni).
Una novità legislativa importante riguarda il cambio dell’onere della prova relativo all’evasione fiscale: ora spetta al fisco dimostrare che ci sia stata effettivamente evasione da parte del contribuente e non più al contribuente difendersi dalle accuse. Questa normativa genera dibattito sulla sua applicazione pratica ma rappresenta comunque un cambiamento significativo nel rapporto tra cittadini e autorità fiscali.
Nonostante non vi sia un limite alla quantità di denaro contante che si può detenere presso la propria abitazione (purché ne sia dimostrabile la provenienza), esistono delle restrizioni sui pagamenti in contanti tra soggetti diversi, attualmente questo limite è fissato a 2000 euro. Superata questa soglia bisogna ricorrere a metodi tracciabili come bonifici bancari o assegni circolari.
In sintesi, mentre custodire ingenti somme monetarie presso il proprio domicilio non costituisce reato né violazione delle normative vigenti (sempre che si possano giustificare), spendere tali somme richiede attenzione alle regole sui limiti ai pagamenti cash imposte dalla legge italiana.