La comprensione della bolletta della luce è fondamentale per gestire al meglio le proprie finanze domestiche e, potenzialmente, per risparmiare denaro.
In questo articolo, esploreremo come leggere correttamente una bolletta della luce e identificare eventuali spese superflue.
Stai spendendo troppo? Come capirlo.
La struttura di una bolletta
Una bolletta dell’energia elettrica si presenta ricca di voci e numeri che possono sembrare intimidatori a prima vista. Tuttavia, comprendere queste informazioni è meno complicato di quanto possa sembrare. Le prime informazioni che incontriamo sono l’importo totale da pagare e il periodo di riferimento. Questi dati forniscono un’immediata indicazione del costo bimestrale dell’energia consumata in casa.
Accanto all’importo totale, troviamo un elenco dettagliato delle diverse voci di spesa. La “spesa per l’energia” rappresenta il costo dell’energia consumata ed è generalmente la componente più significativa della bolletta. È interessante notare che nel mercato libero gli operatori possono offrire tariffe competitive per questa voce specifica.
Segue la “spesa per il trasporto dell’energia elettrica e la gestione del contatore“, che copre i costi relativi alla distribuzione dell’energia fino alle nostre abitazioni e alla manutenzione dei contatori.
Un’altra voce importante è quella degli “oneri di sistema“, contributi destinati a sostenere il sistema energetico nazionale, inclusa la promozione delle energie rinnovabili.
Infine, non possiamo dimenticare le imposte, tra cui l’IVA applicata al 10% per gli utenti domestici e le accise, somme fisse simili a quelle imposte sui carburanti.
In alcune fatture si può trovare anche il canone Rai, precedentemente fissato a 90 euro annui (9 euro al mese), ma ridotto da poco a 70 euro all’anno (7 euro al mese). Questo importo viene solitamente addebitato nelle prime fatture dell’anno.
Il consumo energetico viene misurato in kilowattora (kWh), un’unità che indica quanta energia abbiamo utilizzato nel periodo di fatturazione. Talvolta questa voce può presentarsi come “consumi stimati”, soprattutto quando non è stata possibile una lettura effettiva dei consumi nel periodo considerato dalla fattura. Ciò può portare a conguagli nei periodi successivi basati sui consumi reali rispetto alle stime precedenti.
Fasce orarie: ottimizzare i consumi
Le fasce orarie indicano i diversi costi dell’energia in base all’orario o ai giorni della settimana. Conoscere queste fasce permette agli utenti di scegliere tariffe più vantaggiose basate sul proprio modello di consumo domestico ed eventualmente modificare le proprie abitudini per sfruttare i momenti più economici durante la giornata o la settimana.
La frequenza con cui si ricevono le bollette varia in base al contratto stipulato con il fornitore energetico; tuttavia, nella maggior parte dei casi le fatture sono bimestrali. Questo significa che ogni due mesi verrà emessa una nuova bolletta relativa ai consumi del periodo precedente.
Capire dove finiscono i soldì pagati nella bolletta della luce non solo ci permette di avere un controllo maggiore sulle nostre spese domestiche ma offre anche lo spunto per riflettere su come possiamo agire attivamente per ridurre tali costicchiando scelte consapevolmente più sostenibili sia economicamente sia ambientalmente.