I buoni fruttiferi postali rappresentano uno degli strumenti di investimento più sicuri disponibili sul mercato. Offerti da Poste Italiane, essi garantiscono un rendimento fisso nel tempo, rendendoli particolarmente adatti per chi predilige la sicurezza finanziaria e desidera un guadagno costante.
La sottoscrizione è possibile fino a un massimo di 5 mila euro all’anno, con il tasso di interesse definito annualmente dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.
È importante notare che i proventi sono esenti da diverse imposte, inclusa quella sul reddito e l’imposta sostitutiva.
Riscossione dei buoni dopo la morte dell’intestatario
Dopo il decesso dell’intestatario dei buoni fruttiferi postali, questi ultimi passano agli eredi come parte del patrimonio del defunto. Gli eredi hanno quindi il diritto sia di riscuotere immediatamente il valore nominale dei titoli sia di attendere la scadenza per beneficiare degli interessi maturati. Esistono diverse opzioni a disposizione degli eredi: possono mantenere i titoli fino alla loro naturale scadenza o richiederne l’estinzione anticipata, sebbene quest’ultima opzione comporti una penale calcolata in base al tasso d’interesse corrente.
Per mantenere i titoli fino alla loro scadenza naturale senza richiederne l’estinzione anticipata, gli eredi devono presentare una dichiarazione sostitutiva presso l’Ufficio Postale competente. In alternativa, possono optare per la trasformazione dei vecchi titoli in nuovi buoni fruttiferi postali intestati a loro nomi o chiedere l’estinzione anticipata per poi sottoscrivere nuovi buoni.
Importanza della documentazione testamentaria
Affinché gli eredi possano procedere con la successione legittima degli investimenti è essenziale che sia stato redatto un testamento olografo oppure effettuata una dichiarazione sostitutiva all’Agenzia delle Entrate attestante l’assenza di testamento relativo al defunto intestatario dei buoni fruttiferi postali. In assenza di tale documentazione (testamento olografo o dichiarazione sostitutiva), sarà necessaria l’autorizzazione giudiziale secondo le normative italiane in materia di successioni testamentarie ed ab intestato.
Prima della divisione effettiva tra gli aventi diritto è obbligatorio ottenere il nullaosta dall’Agenzia delle Entrate – procedura che può avvenire solo dopo 30 giorni dalla pubblicazione della documentazione necessaria – seguito dalla richiesta al Tribunale competente per ottenere l’autorizzazione giudiziale allo scioglimento della comunione successorio relativa ai buoni fruttiferi postali oggetto della divisione.